Oleificio-Agroalimentare Bortone

“Ogni volta che vengo “ A Torr “, rivedo tutto come quando ero ragazzo: d’inverno, i trappetari inzuppati di olio fresco e profumato che si muovevano a ritmo sempre uguale, per spremere i fiscoli con torchi di legno, girando torno a torno con muli o asini bendati; sento odor di “cavidello”(bruschetta) sulla brace, girato di tanto in tanto dagli stessi trappetari, i quali si divertivano alle nostre spalle, dicendo che non avrebbero avuto olio da spalmare sul pane abbrustolito e il proprietario, salutare con grugnito confuso ed indistinto”.

dal libro In Apulia et Daunia Vetus Italion e’ diventato Italia

Vincenzo Bambacigno

“ A Torr “, così chiamavano nei secoli passati il rurale e signorile fabbricato della famiglia Bortone, da sempre frantoio per olive. Circondata da 100 ettari di oliveti secolari, “ A Torr “, costruita nel XVII secolo, è stata testimone di notevoli eventi storici.

Il racconto sovrascritto è solo una testimonianza dell’antica presenza in questo fabbricato di un frantoio per olive. Nel ’74 (dopo un ventennio di sospensione torna a funzionare il frantoio) su iniziativa di Tommaso Bortone, allora appena ventitreenne,  l’attività familiare subisce una trasformazione significativa. Dopo anni di commercializzazione nel settore dei cereali, si passa su iniziativa di Tommaso alla produzione di olio extra vergine di oliva con l’installazione di un allora moderno impianto oleario, nasce il FRANTOIO PER OLIVE A FREDDO BORTONE TOMMASO. Un attività che si presentò subito difficoltosa, difficoltà dovute soprattutto alla mentalità della maggiorparte dei consumatori che chiedevano soprattutto un buon prezzo alla qualità di un prodotto così importante per la salute, come l’olio extra vergine di oliva.

Ciò non scoraggiò Tommaso, ne tanto meno lo indusse a modificare le sue intenzioni, quelle di produrre  e commercializzare direttamente alle famiglie un prodotto di elevata qualità, un prodotto che all’epoca poteva risultare solo di nicchia. Ad ogni campagna olearia, grazie naturalmente allo sviluppo tecnologico,  ed alla volontà e capacità  di  Tommaso di coglierne i frutti,  venivano apportate modifiche al Frantoio soprattutto allo stoccaggio ed alla fase meccanica, che potevano sembrare di poco conto, ma che invece si dimostrarono utilissime al miglioramento qualitativo della produzione.
Si iniziò quindi, a  lavorare le olive entro 24 ore dalla raccolta, scegliendo solo le olive raccolte sugli alberi non oltre il mese di novembre per avere un giusto grado di maturazione (non troppo nere, non troppo verdi), escludendo quelle raccolte a terra e che non avessero subito trattamenti chimici. Questo piano di lavoro, mostratosi negli anni successivi idoneo alla produzione di olio extra vergine di oliva di eccellente qualità, viene tutt’ora seguito.

Una volta raggiunto il primo scopo, e cioè ottenere un olio extra vergine di oliva da olive locali ed autoctone, (del resto dimostratesi notevolmente idonee),  con paramentri analitici e gustativi che già nei primi degli anni  ottanta si dimostrarono al disotto di quelli attualmente fissati dalla comunità Europea, Tommaso ormai solo nel suo intento, nel 1982 ottenne, e fu l’unica azienda della provincia sino al 1997, l’autorizzazione CEE all’imbottigliamento dell’olio di oliva con relativo Aiuto al Consumo. Questo voleva dire aver ottenuto il riconoscimento ufficiale di possedere una capacità ed un’esperienza notevoli nel campo oleario.

A questo punto, la cosa più semplice sarebbe stata quella di limitarsi ad imbottigliare un prodotto di massa, forse proveniente dalla Grecia, o dalla Spagna da collocare in supermarket, un prodotto che se non dalla confezione, non si sarebbe distinto tra altri mille.

Tommaso, sceglie nuovamente la strada più difficile, quella di continuare a fare un prodotto più che eccellente, e di destinarlo ad una clientela privata  selzionata, ad una clientela capace di distinguere ed apprezzare un prodotto locale di elevata qualità, non paragonabile, anche da un punto vista economico, alla solita bottiglia esposta su uno scaffale di un alimentare. Questa strada si è dimostrata sicuramente difficile, soprattutto perché in trentenni  l’olio Bortone non è mai stato riposto sullo scaffale di un negozio li ad aspettare, ma è sempre andato a bussare nelle case di migliaia di famiglie private in Italia e all’estero, alla ricerca di prodotti alimentari di alta qualità, ed è stato sempre apprezzato e riconosciuto nella sua alta qualità.
Il passaparola è stato il suo più grande mezzo pubblicitario.

 

Facendo un passo indietro, bisogna ricordare che già dall’82, Tommaso Bortone, associava al temine qualità, quello di biologico. Ed è infatti dal 1982 che l’azienda olivicola Bortone non effettua nei suoi oliveti alcun tipo di trattamento chimico, favorendo una coltivazione totalmente naturale. Ad oggi l’azienda è certificata dall’organismo di controllo CCPB.

Nel 1990 Tommaso Bortone decise di ampliare l’attività, producendo col  suo olio extra vergine di oliva, conserve alimentari e di far conoscere ai suoi clienti alcuni prodotti gastronomici, tipicamente locali, nasce NATURALVITA.Il risultato? Ad oggi l’agroalimentare Bortone produce e trasforma direttamente più di cento prodotti tipicamente locali sia convenzionali che da agricoltura biologica tutti di alta gastronomia, tutti della tradizione tipica Troiana e Dauna,  che accompagnano ormai puntualmente l’olio Bortone.


Dal libro “Agricoltori illustri di Capitanata” di Luciano Pio Donataci

CLAUDIO GRENZI EDITORE 2004

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